Roma, 3 agosto 2014 – “Con il passare delle ore diventa sempre più forte la nostra convinzione che forse il sindaco Marino parla avendo letto un contratto diverso da quello su cui ci siamo confrontati nelle ultime settimane. Buon senso vorrebbe che gli annunci vengano supportate da atti concreti. Erogare al più presto il salario accessorio ai dipendenti in maniera conforme alle norme è stato dal primo giorno un obbiettivo condiviso da amministrazione e sindacati, diversa la concezione che viene fuori anche dalle ultime dichiarazioni di presunte ‘rivoluzioni’ nell’erogazione dei servizi“. Lo dice il segretario della Fp Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola.
“Ancora una volta dobbiamo constatare come nelle parole del sindaco non si intraveda nessuna ricetta credibile per migliorare i servizi ai cittadini ma piuttosto come scaricare le responsabilità della situazione in cui ci troviamo sulle spalle dei più deboli. Il sindaco Marino convochi i rappresentanti dei lavoratori. Avrebbe così la possibilità di ascoltare e capire quali siano i problemi presenti nel testo che ha appena varato e che se non saranno rimossi non renderanno realizzabili i cambiamenti che tutti vogliamo e che invece impoveriranno e demoralizzeranno molti lavoratori. Non vorremmo infatti che il dialogo tanto sbandierato in questi giorni rimanga solamente un annuncio sulla stampa. Vorremmo spiegare al Sindaco ad esempio come con la ricetta proposta sul settore scolastico si rischia la paralisi dell’avvio dell’anno scolastico e come sul quel settore non si debba intervenire sui costi del personale ma sugli altri costi di gestione ed anche sulle ulteriori opportunità di entrate, al di là delle tariffe per le famiglie, si devono esplorare le strade percorribili di sponsorizzazioni e fondi europei, così come un’attenta analisi sugli approvvigionamenti e sul materiale didattico. Gli suggeriremo come invece di licenziare le supplenti si possa, come chiediamo da oltre un anno, rivedere il sistema delle supplenze eliminando sprechi e ingiustizie. Caro Sindaco Marino con un pò di umiltà, ascolto e partecipazione la »rivoluzione« della macchina capitolina potrebbe farla insieme ai 24000 lavoratori di roma capitale, almeno questa volta ci ascolti e non perda questa opportunità“.