Roma, 25 settembre 2014 – Arriva la libertà di scelta per il cognome dei propri figli. L’Aula della Camera ha approvato la legge che abolisce l’obbligo del cognome paterno. La proposta di legge è stata approvata con 239 sì, 92 no e 69 astenuti (M5S). Il voto è avvenuto a scrutinio segreto sotto richiesta di Forza Italia, Nuovo centrodestra, Fratelli d’Italia e Gal. A votare contro sono stati Lega, Fdi, Per l’Italia e Ncd, mentre Dorina Bianchi del Nuovo centrodestra ha votato a favore. La riforma passa ora al Senato.
Traguardo importante, visto che la proposta di legge adegua l’ordinamento italiano alla sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo del 7 gennaio 2014. Lo scorso anno l’Italia era stata accusata dai giudici della Corte Europea i quali condannavano il paese di non permettere ai genitori di registrare i figli all’anagrafe con il solo cognome materno. L’Italia “deve adottare riforme” legislative o di altra natura per rimediare alla violazione.
Le nuove norme però non entreranno da subito in vigore: il governo dovrà adottare, al massimo entro un anno, un regolamento che adegua l’ordinamento dello stato civile. Nel frattempo, se i genitori vorranno, potranno aggiungere affianco al cognome paterno anche quello della madre.
Ciò che prevede la legge è chiaro: i genitori avranno libera scelta sul cognome da dare ai propri figli. Potranno scegliere tra quello materno o del padre o volendo entrambi. E se tra i genitori non si riesce a trovare un accordo allora il figlio avrà il cognome di entrambi in ordine alfabetico. Una legge questa che non prevede distinzioni tra i bambini, in quanto potrà essere applicata anche per i figli adottivi o per quei bambini nati al di fuori del matrimonio e riconosciuti da entrambi i genitori. Se invece il riconoscimento avviene tardivamente il cognome potrà essere aggiunto solo previo consenso dell’altro genitore o del minore se quattordicenne.