Roma, 25 settembre 2014 – Uliveto e Rocchetta da anni negli spot pubblicitari si attribuiscono la qualità di “acque della salute” e affermano che il consumo dia benefici anche per quanto riguarda la prevenzione di alcune malattie come osteoporosi, calcolosi urinaria riequilibrio idrico dopo l’attività fisica ecc… Ma sarà proprio così?
Secondo il Comitato di controllo del Giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria no e lo dimostra la decisione di dichiarare ingannevole lo spot, arrivando anche a sospendere la campagna pubblicitaria. Lo slogan risulta improprio perché fa capire che il consumo di Uliveto e Rocchetta è utile per la prevenzione e per la cura di malattie, ma tali indicazione non hanno alcuna autorizzazione ministeriale.
Tanto per aggiungere carbone al fuoco va sottolineato che il riferimento alla FIMMG, Federazione Italiana Medici di Famiglia, è arbitrario dato che si parla di un’associazione sindacale. Ma questa associazione ha deciso di appoggiare lo slogan di Uliveto e Rocchetta e ha appoggiato la campagna mettendoci il simbolo, dando di fatto per corrette le informazione date.
Risultato? Una condanna di 100mila euro per le due “acque della salute” e 30mila per la FIMMG inflitte dall’Antitrust. “L’enfatico richiamo alla Federazione dei Medici di Famiglia e, quindi, nella percezione del consumatore, alla figura del medico di famiglia, appare un elemento idoneo ad indurre i consumatori a fare un particolare affidamento sulla caratteristica di prodotti salutari e sulle proprietà salutistiche che vengono attribuite alle acque Uliveto e Rocchetta”. Proprietà mai verificate attraverso procedure di controllo scientifiche.
Ma se è vero il detto “sbagliare è umano, perseverare è diabolico” allora dobbiamo sottolineare il fatto che i responsabili di Uliveto e Rocchetta vanno avanti da dieci anni con questo slogan e tempo fa hanno provato a modificarlo togliendo i riferimenti alla prevenzione e alla cura delle malattie elencate precedentemente, ma hanno comunque deciso di mantenere la dicitura “acque della salute” e la sponsorizzazione della FIMMG.
Ovviamente non è servito dato che entrambe le versioni sono state ritenute scorrette. Bisogna anche dire che la multa non è servita a molto dato che le aziende continuano imperterrite a lanciare lo stesso slogan. Ma come, non c’è una sentenza? Ignorata.