Roma, 29 settembre 2014 – Insieme da pochi mesi, forse nemmeno il tempo di conoscersi, ed ecco che una possibile, grande, storia d’amore, diventa subito un incubo. L’ennesima storia di una violenza colpa della gelosia, stavolta scaturita in una vera e propria tortura ai danni di una donna. Un amore malato in partenza, dove un uomo geloso tortura la ragazza solo per farsi dire chi sono i suoi amici su Facebook. Una gelosia da togliere il fiato, la libertà; sevizie, maltrattamenti. Lei finisce legata ad una sedia, imbavagliata. Torturata. Una situazione che sembra senza via d’uscita, fino all’intervento salvifico delle forze dell’ordine e degli uomini dell’Arma di Piano di Sorrento, che finalmente liberano la donna, la salvano dal 37 enne originario di Sorrento, corso Italia. Reiterata violenza fisica, e verbale, percosse, minacce e sequestri. Oltre che danneggiamenti di beni appartenenti alla vittima.
Le indagini e l’allontanamento – L’uomo era stato già raggiunto da una diffida di allontanamento a tutela della 31 enne conosciuta lo scorso gennaio, il quale però non ha distolto l’uomo dagli intenti persecutori, incapace di accettare la fine della sua storia dopo appena 9 mesi. Episodio che si aggiunge ad un altro atto persecutorio, stavolta messo in atto da un 44 enne fermato dal nucleo radiomobile di Napoli, accusato di lesioni personali. Il fermo è avvenuto i via delle Botteghelle. L’uomo, anche in questo caso era già noto alle forze dell’ordine. L’arresto è avvenuto in seguito ad una richiesta d’aiuto pervenuta alla centrale del 112, chiamati ad intervenire d’urgenza nei pressi di una sala bingo in via Cupa Vicinale San Severino. La richiesta d’aiuto è pervenuto in seguito all’aggressione subita dall’ex 42 enne e la sorella di questa, 45 enne.
Lesioni – Entrambe le donne hanno riportato traumi al viso e alla faccia e molteplici contusioni, nonché escoriazioni sul corpo. Questo ha richiesto l’intervento immediato dei carabinieri. Lesioni guaribili tra i 6 e i 10 giorni. Un’ulteriore verifica ha permesso ai militari, inoltre, di verificare come episodi di eguale misura avvenissero già da due anni, con tanto di pedinamenti e appostamenti, che però la donna non aveva mai voluto denunciare per paura di ritorsioni. AL momento, l’uomo è rinchiuso nel carcere di Poggioreale