Federico Fellini sembra avvolgere nell’atmosfera della sua Dolce Vita veramente tutti quanti. Persino un ricercato cinese di 48 anni sembra rimanere vittima dell’atmosfera di Via Vittorio Veneto, tanto che per rifugiarsi sceglie gli alberghi di lusso della zona, spostandosi di giorno in giorno per non essere rintracciato dalla Polizia. Ed è arrivata proprio dal personale di un Hotel la segnalazione di una presunta presenza di un criminale alloggiato da loro.
Una pattuglia del Commissariato Viminale è subito giunta sul posto. Dopo aver redatto gli atti al Commissariato di Castro Pretorio dal quale sono stati avvertiti di una stessa segnalazione fatta il giorno precedente presso un albergo dello stesso corso. Insomma la sua predilezione per il lusso pare avergli giocato un brutto scherzo. Anticipato dalle pattuglie, le quali hanno prematuramente avvertito tutto il personale degli Hotel in Via Vittorio Veneto, è stato incastrato dai suoi stessi Vizi e Goliardia. Infatti, come previsto, nel primo pomeriggio di quello stesso giorno l’uomo si è presentato in un altro hotel di lusso, ma stavolta il personale addetto ha immediatamente allertato gli uomini del commissariato diretto dal dottor Giuseppe Rubino, che hanno sorpreso il ricercato nella sua camera in compagnia proprio del connazionale che lo aveva accompagnato anche nei suoi precedenti spostamenti.
Accusato del reato di frode nel suo Paese natale ora dovrà presentarsi alla Corte d’Appello di Roma la quale deciderà per la sua estradizione in Cina. Contare che la pena prevista dall’articolo 192 in Cina, sancisce la pena capitale per i Reati di frode. Cosa deciderà la Corte d’Appello davanti a questa constatazione? Lo manderà a morire in patria o attenderà l’esito di un processo?
10 ottobre 2014