Ieri si è tornati a parlare di Mauri e della questione legata al calcioscommesse: tutto è iniziato a causa di un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica (a firma di Foschini e Mensurati) in cui è stato nuovamente citato il capitano della Lazio. Di seguito l’estratto dell’edizione di ieri de La Repubblica:
Il primo grande quesito, nato attorno alla perizia dei 57 smartphone e computer sequestrati ai giocatori e ai loro complici nelle prime tranche dell’inchiesta, gira attorno a un nickname – ‘stefano160268’ – che chatta per ore e ore con Roberto Palmieri. Grande amico di Alessandro Zamperini, Palmieri è accusato di essere andato a Lecce nel maggio 2011, sfruttando i propri rapporti con alcuni giocatori della Lazio e in particolare con il capitano Stefano Mauri, per truccare Lecce-Lazio finita 2-4. È una di quelle gare su cui la procura ritiene di aver raggiunto prova certa che gli Zingari, il gruppo malavitoso al centro dell’inchiesta, abbiano ‘investito’ e giocato. Bene, due giorni prima della partita Zamperini e questo stefano160268 parlano a lungo. “Stasera arriva la fresca… tieniti pronto su Bet365 per stasera con 2-3mila sul conto. E quelli russi che sai tu, tutti a nome mio, poi ricarico io da qui appena entrato”. L’account estero è uno snodo fondamentale di questa vicenda: “Entri una volta creato l’account dall’estero non c’è problema ad entrare il problema è solo creare l’account capito?”. Poi si va nello specifico: “Appena do l’ok mandi over 4.5 quello che c’è 10-20 se te lo dico vuol dire che non me posso sbajà”. Gli investigatori sospettano che i due stiano parlando di Lecce-Lazio. “O, Ste’, me raccomando” dice Palmieri, “non deve sape’ manco tu nipote se scende quello va a casa ‘no business’dice”. Secondo la Procura, su quella partita ha scommesso forte e vinto Hrystian Ilievsky, il capo degli Zingari, che però non voleva che la quota scendesse. Come sarebbe invece accaduto se in molti avessero giocato sull’over 4.5. I due parlano poi di altre due partite: una del Crotone e una della Triestina. Poi ritornano sulla gara della Lazio: “Solo un’ora prima se no s’abbassa tutto e loro non fanno nu cazz”. I due poi tornano a parlare della partita e di un’altra scommessa, questa andata male: “Se la prendevo me lavavo col Cristal”. Ora bisognerà capire chi è stefano160268. Se quel 160268 fosse la data di nascita del proprietario dell’account, questo escluderebbe Mauri. Ciononostante, viste le molte coincidenze – l’interlocutore (Palmieri), la data della partita, il tipo di scommessa (l’over 4,5), la presenza dei russi – gli investigatori hanno già messo in moto la macchina tecnica per individuare l’Ip.
L’intervento di Lotito – Nel pomeriggio è intervenuto anche il presidente Lotito, che ha parlato di processi mediatici nei confronti del numero 6 biancoceleste: “Qui si fanno i processi mediatici. In un paese civile atteniamoci ai fatti. I giornali hanno fatto delle elucubrazioni, delle congetture, delle valutazioni. I fatti sono che, per il processo sportivo, Mauri ha avuto un pronunciamento, per un atto di non denuncia. Il processo penale deve ancora iniziare. Ci risulta che allo stato attuale ancora non c’è una richiesta formalizzata di rinvio a giudizio, quando ci sarà si vedranno gli atti e quali saranno i capi d’accusa. Il nickname ‘stefano180268’ che chattava? Di Stefano ce ne stanno tanti in giro”.
La replica di Mauri – Infine ha preso parola il diretto interessato, Stefano Mauri, che, attraverso il suo profilo Facebook, parla chiaramente di un “caso Mauri” che fa comodo alle testate giornalistiche e si dice pronto ad agire per vie legali: Leggo dalle solite testate giornalistiche approssimative e male informate che il mio nome torna al centro dell’inchiesta, perché la Procura sospetta che “Stefano160268”, nickname che dialoga con Palmieri coinvolto nel giro delle scommesse, possa essere io.
Questa cosa è veramente assurda e ha dell’incredibile: la Procura di Cremona ha la disponibilità del mio computer personale da più di 2 anni; non ci voleva (e non ci vuole!) molto a verificare qual è l’account Skype che utilizzavo: dall’elenco utenti Skype è possibile verificare le generalità dell’utente comparso sulle pagine dei giornali, che spero la Procura abbia già trovato, e che certamente non sono io.
Non posso credere che testate giornalistiche così importanti, sempre ammesso che la Procura abbia davvero i sospetti di cui si parla, non abbiano svolto le opportune verifiche.
Mi rendo conto che “il caso Mauri” abbia più effetto ed impatto mediatico, ma non posso accettare ancora questi sospetti su di me e quindi, d’ora in avanti, mi tutelerò nelle giuste sedi insieme ai miei avvocati”.
17 ottobre 2014