“Il Welfare nel Lazio è pressoché inesistente, è l’ultima regione in Italia a dover recepire la legge 328 del 2000 e si procede a macchia di leopardo, con i sindaci che non parlano con le aziende sanitarie, non funziona nulla“. L’allarme lo lancia l’assessore alle Politiche Sociali del Lazio Rita Visini, che a Milano al dormitorio di viale Ortles è intervenuta a un convegno organizzato dalla Onlus Banco Farmaceutico sul tema della povertà sanitaria.
“Per quanto riguarda le politiche sociali, in sei mesi ho realizzato una bozza di recepimento della legge 328 – dice la Visini – ma da ottobre è ferma in consiglio regionale perché evidentemente la politica pensa ad altro. Nel Lazio, secondo dati Istat, abbiamo il 38% di famiglie che a fronte di una spesa improvvisa di 700 euro va in crisi, in povertà. E allora se una famiglia si trova costretta a far mettere l’apparecchio dentale al figlio, per esempio, non lo può fare“.
L’assessore spiega le difficoltà riscontrate nei territori, soprattutto nel Reatino: “Abbiamo trovato famiglie in povertà quasi assoluta che non avevano il coraggio di denunciare la propria situazione e vivevano magari da due anni senza corrente elettrica. Molti dei sindaci mi hanno detto che alla sera prendevano a casa loro i figli di quelle famiglie che avevano perso casa e lavoro, li facevano mangiare, li facevano dormire e il giorno dopo li portavano a scuola“.
Poi la Visini annuncia: “Pronto un piano povertà da 21 milioni e mezzo per dare una risposta in emergenza a questa tragedia, ma è chiaro che occorre una politica strutturale. Lo stiamo chiedendo a gran voce nella commissione Politiche Sociali della Conferenza Stato Regioni. Abbiamo chiesto al governo che ci sia garantito un fondo nazionale identico per almeno i prossimi tre anni in modo da per progettare delle politiche serie“.
18 ottobre 2014