Roma, 11 novembre Il governo propone di affidare all’Agcom il controllo del web, sia del copyright che dei siti pirata, ma una parte del Pd si oppone.
Da quanto riportato sull’Espresso è scoppiato un problema istituzionale fra governo e parlamento in merito alle nuove norme con cui l’Agcom vorrebbe controllare la pirateria e il copyright su internet. Si sono creati, in proposito, due fronti, all’interno del Pd, uno che ha presentato una mozione contro lo strapotere del Garante delle comunicazioni e che vorrebbe una nuova lettura progressista sul diritto d’autore on line e un’altra ala che invece cerca di inserire nella legge di stabilità una delega che darebbe il controllo del web allo stesso garante.
La proposta più criticata è quella che darebbe ad Agcom il potere di oscurare i siti accusati di pirateria, da una parte si scontrano gli interessi economici dei grandi marchi e dall’altra i diritti civili dei cittadini, non permettendo il libero uso di film e musica per esprimere o sottolineare il proprio pensiero.
La mozione contraria al controllo di Agcom, già firmata da molti costituzionalisti e molte associazioni, annuncia l’Espresso, prevede il controllo del copyright in mano alla magistratura e nel qual caso ritenuto effettivo, l’oscuramento del sito. Mentre lasciare tutto in mano all’organo garante non permetterebbe nessun tipo di controllo sull’effettiva veridicità dell’accusa di pirateria.
Dall’altra parte, altri componenti del Pd, invece, preparano una delibera a favore dell’Agcom da inserire nella legge di Stabilità, che darebbe mano libera al garante non solo per film e musica, ma anche nel campo dell’editoria.
Proprio su queste norme si gioca la partita fra governo e parlamento, norme che cambierebbero totalmente il mondo del web italiano, per come lo conosciamo, affidando, se riuscisse, all’Agcom dei compiti che fino ad ora ha sempre svolto la magistratura.