“Il 2015 sarà l’anno della svolta per le sofferenze dei cavalli delle botticelle romane”. Lo dichiarano le associazioni animaliste Ava, Animalisti Italiani, Avcpp, Enpa, Lav e Oipa, che dallo scorso 4 dicembre stanno raccogliendo firme per una proposta di delibera d’iniziativa popolare “per l’abolizione di questa anacronistica inciviltà L’Assemblea Capitolina sarà chiamata a discutere la proposta di deliberazione”, riferisce la nota congiunta delle associazioni che dal canto loro sono sicure che “Le botticelle saranno abolite. I cavalli non saranno più costretti a trainare i turisti nello smog, l’afa estiva e il pericolo di scivoloni sui sampietrini, con cavalli morti o feriti. Ai vetturini sarà rilasciata la licenza per taxi garantendo così anche la loro occupazione”.
Discussione in primavera – “La proposta dovrebbe approdare in aula nella primavera 2015 così da evitare un’ulteriore sofferenza agli animali, con temperature estive proibitive per la loro salute. Siamo certi che i consiglieri comunali che saranno chiamati a votare il nostro testo di abolizione non ignoreranno il pensiero dell’opinione pubblica: i romani non vogliono più assistere a scene di vergogna mondiale. E a New York si stanno accingendo ad eliminarle anche da Central Park”.
Fermare il cantiere di Villa Borghese – “Chiediamo al sindaco Marino – aggiungono – di fermare nel frattempo il cantiere di Villa Borghese per la costruzione delle nuove stalle a beneficio dei vetturini, lavori avviati dalla precedente amministrazione Alemanno con finanziamento di denaro pubblico di ben ottocentomila euro, si dice lievitato a 1.300.000 euro. Si tratta di 121 box, una colata di cemento nel cuore di Roma”, sottolineano gli animalisti: “Con l’incredibile avallo delle sovraintendenze si è sbancata una collina definita Sic (Sito d’interesse comunitario), il tutto a beneficio esclusivo di vetturini che continuerebbero soltanto ad intascare senza pagare nulla, come fatto e come continuano a fare nelle stalle dell’ex mattatoio di Testaccio, poste di recente sotto sequestro dal Corpo Forestale dello Stato». La richiesta al sindaco Marino di fermare i lavori trova giustificazione anche nei recenti fatti di ‘Mafia Capitalè. In attesa che venga fatta chiarezza sull’appalto per i lavori di Villa Borghese -conclude la nota – non vorremmo che i lavori siano stati decisi, finanziati e avviati per appetiti che nulla hanno a che fare con il benessere dei cavalli. Riteniamo che il cantiere debba essere chiuso per un principio di cautela fino alla conclusione delle indagini della Magistratura, e in vista dell’approdo in consiglio comunale della nostra proposta che porrà fine alle botticelle rendendo inutile lo scempio del Pincio”.
17 dicembre 2014