L’inquinamento delle spiagge è un problema molto serio, visto che danneggia l’ambiente e può essere pericoloso per la fauna e la flora. Va infatti detto che, purtroppo, la situazione non è molto migliorata negli ultimi tempi, considerando che anche questa estate ha le zone di balneazione italiane sono state nuovamente inondate dalla canonica marea di rifiuti: dalla plastica all’immondizia, passando per i mozziconi delle sigarette, si è potuto trovare di tutto. Di conseguenza, ognuno di noi dovrebbe impegnarsi per il bene dell’ambiente, e imparare a non inquinare.
Il problema dell’inquinamento nelle spiagge italiane
Il problema dell’inquinamento presso le spiagge italiane non solo resta tale, ma sta anche peggiorando, estate dopo estate. Per rendersene conto basta analizzare i dati di settore, secondo i quali l’estate 2022 ha messo a registro un aumento dei rifiuti, specialmente se si parla della plastica. Il censimento 2022 ha infatti contato oltre 36 mila rifiuti di questa natura su un’area corrispondente a 176 mila metri quadri circa.
In media, quindi, si parla di circa 800 rifiuti ogni 100 metri di litorale, e si tratta di dati a dir poco allarmanti. Come detto, la plastica è la grande protagonista di questa ondata di spazzatura, ma sulle spiagge italiane viene abbandonato un po’ di tutto, dalle mascherine usa e getta fino ad arrivare ai classici mozziconi di sigaretta. Di riflesso, è importante che ognuno di noi si impegni personalmente per evitare cattive condotte in spiaggia: un tema che approfondiremo nel prossimo paragrafo.
Come comportarsi in spiaggia rispettando la natura?
Per prima cosa, è importante ridurre in modo drastico la plastica utilizzata in spiaggia, così da non correre il rischio di abbandonarla incautamente. Le bottiglie, ad esempio, possono essere sostituite senza problemi dai thermos in acciaio, che sono più duraturi e soprattutto non inquinano. È inoltre fondamentale utilizzare le docce pubbliche senza usare detergenti, come il bagnoschiuma e lo shampoo, dato che sono responsabili dell’inquinamento balneare.
Per quel che riguarda le sigarette, se non si volesse smettere di fumare, basterebbe ricorrere ad alternative in grado di non generare rifiuti, come i riscaldatori di tabacco che, come spiegato da alcune guide online, hanno fatto la loro comparsa negli anni 80: si tratta, nel dettaglio, di stick portatili che riscaldano il tabacco e che possono essere ricaricati. Se poi non si potesse proprio fare a meno delle sigarette, è sempre possibile portarsi dietro un posacenere portatile. Passando ad altro, invece, va ricordato che non si dovrebbero versare liquidi in mare: in questo modo si inquinerebbe l’acqua e, di conseguenza, la fauna marina, dato che quelle sostanze potrebbero essere ingerite dai pesci o assorbite dai coralli. Poi, è importante smaltire la spazzatura nel modo giusto: sulla spiaggia sono infatti presenti numerosi cestini per i rifiuti, che possono essere utilizzati per depositare plastica e carta. Un bel gesto sarebbe raccogliere anche la spazzatura lasciata dagli altri, sensibilizzando i parenti e gli amici.
Ovviamente anche i falò in spiaggia sporcano e inquinano: non a caso, oramai sono numerosi i litorali italiani che proibiscono i fuochi per legge, specialmente a Ferragosto. Rispettare le spiagge vuol dire anche raccogliere gli escrementi lasciati dai propri animali domestici, ed evitando che possano farli in acqua. In conclusione, sono numerose le attività che possiamo fare per diminuire il nostro impatto sulle spiagge e sul mare.