Undici arresti: i finanzieri del Comando Provinciale di Roma ha sgominato una banda composta da dieci cittadini italiani e uno romeno, la quale si era specializzata in accessi abusivi al sistema informatico della società Gtech (la spa in cui si è trasformata Lottomatica nel 2013). La truffa alle slot si è sviluppata al punto da fruttare un milione e mezzo di euro: la somma è stata sottratta grazie a vincite false alle slot machine.
La banda poteva contare sull’organizzazione di due fratelli romani, un 43enne e 47enne: uno dei due riusciva ad accedere al sistema informatico in quanto consulente esterno di Gtech. In questa maniera aveva la massima libertà di gestire a piacimento le giocate e le vincite, inserendo in maniera fraudolenta i dati dei vincitori.
Il denaro ottenuto veniva poi trasferito in alcuni conti correnti, a patto che venisse consegnata una provvigione del 20%. Un vero e proprio riciclaggio in poche parole. I finanzieri della Polizia Tributaria della Capitale hanno sequestrato la somma della truffa, vale a dire 800mila euro per quel che riguarda le disponibilità finanziarie e altri 700mila euro in immobili.
L’investigazione è cominciata quasi un anno fa, quando Gtech ha denunciato ordini di pagamento che non corrispondevano a vincite reali: gli episodi sono poi continuati e sempre a causa di uno stesso indirizzo informatico. Una volta scoperto il consulente truffatore non è stato difficile risalire ai complici. I metodi utilizzati, tra l’altro, erano molto violenti, visto che la banda non disprezzava pestaggi e aggressioni ai danni dei riciclatori. Le Fiamme Gialle hanno accertato infine anche una truffa ai danni dell’Inps: il consulente era riuscito a ottenere le indennità della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria quando era dipendente della Gtech.
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15 gennaio 2015