“Mentre il Ministro Lorenzin e la Conferenza Stato Regioni definiscono un provvedimento finalizzato alla stabilizzazione del personale precario della sanità pubblica che prevede, tra le altre norme, la possibilità di deroga al possesso di specializzazione dei medici operanti da 5 anni nei pronti soccorsi riconoscendo che l’esperienza sostituisce il percorso di studio, la Regione Lazio assume posizioni oltranziste che producono licenziamenti nelle realtà della sanità privata accreditata“. Così in una nota Cgil Fp Roma Lazio.
“Infatti in forza di alcuni decreti, per altro della giunta precedente, che prevedono il possesso di titoli specifici per gli ausiliari, figure tecniche che operano per attività di supporto nell’assistenza, e organici composti da specifiche figure (terapisti) nelle strutture psichiatriche si stanno registrando forti processi di espulsione dal mondo del lavoro – prosegue la nota – La soluzione non sarebbe complessa basterebbe prorogare il termine per la formazione per gli ausiliari in OSS , anche in considerazione che i percorsi formativi decretati dalla Regione Lazio hanno tempi biblici di realizzazione, e definire una norma transitoria per le strutture psichiatriche sottoposte a riconversione per decisione della Regione che garantisca agli infermieri, che fino a ieri hanno assicurato cure e presa in carico di quei pazienti, di continuare a lavorare e sostituirli con le figure dei terapisti al loro pensionamento. Questa possibilità non osta con norme nazionale, la definizione delle figure è regionale, e trova la sua ragione nel fatto che a fronte del cambiamento di tipologia di struttura, da clinica a Rsa, i pazienti sono gli stessi e le loro necessità sono tendenzialmente uguali, purtroppo. La Fp Cgil non può rassegnarsi ad accettare che personale con tanti anni di esperienza e competenze acquisite vengano ‘licenziati’ solo per una sciocca quanto ottusa rigidità. Chiediamo alla Regione Lazio più coerenza e maggiore attenzione ai problemi del lavoro e oggi , durante il previsto incontro, aspettiamo risposte certe ed atti“.
27 gennaio 2015