La Federconsumatori riguardo l’Ospedale Umberto I, situato in zona Tiburtina, si esprime così: “Chiediamo chiarezza sul Policlinico” e ancora “Chiediamo trasparenza sul potere decisionale”, riguardo le spese da sostenere per migliorare e ristrutturare la struttura con dei potenziamenti, ritenute ora dalla Regione Lazio come spese sostenibili per le tasche dei cittadini pari a 250 milioni di euro, mentre, fino a tredici mesi fa erano reputate in modo contrario. Invita pertanto il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia ad indagare e valutare con maggior attenzione tale progetto di rinnovamento. Su questo elaborato si stanno cimentando già da alcune settimane, gli apici della Regione Lazio, di Trenitalia e dell’Università La Sapienza, del Campidoglio e dello stesso ospedale. Quest’ultimo sarà il primo in Italia ad esser collegato con reti ferroviarie ad alta velocità, si realizzerà nella vecchia sede un vero e proprio campus rivolto principalmente agli studenti fuori sede con oltre mille posti letto, verranno installati spazi più adeguati per attività didattiche per incrementare al meglio lo sviluppo delle ricerche scientifiche. Dei 250 milioni di euro, una parte dei fondi, ovvero 140 milioni già destinati al tesoretto nel 1999 durante la carica governativa di d’Alema, rimangono tutt’ora inutilizzati per la ristrutturazione della parte vecchia dell’Umberto I. Con circa gli altri 100 milioni di euro si potrebbe realizzare nell’arco di due o tre anni un’ospedale moderno, efficiente, tecnologicamente avanzato e ricco di comodità come appunto l’integrazione di servizi della metro e di treni ad alta velocità per raggiungerlo. Infine rivolgere il restante per la sistemazione della vecchia sede, risalente ai primi anni del ‘900 e raccolta in 56 palazzi; anche se quest’ultimo progetto richiederebbe una spesa più consistente. Nonostante ciò, per la Giunta Zingaretti, un’ospedale messo a nuovo rappresenterebbe un ottimo investimento futuro, offrendo un riabbasso degli sprechi e delle inefficienze, protagoniste negli ultimi decenni del Policlinico tra vari scandali emersi. Infatti, viene aggiunto il fatto che sia ormai diventato insostenibile dover mantenere condizioni precarie dell’edificio, i 1300 posti letto, i 5 mila dipendenti che vi lavorano, comprendenti 582 amministrativi, di cui 112 sono dirigenti, in quanto ogni anno si presentano deficit sostanziosi.
di Erika Lo Magro
29 gennaio 2015