Imprenditore edile viterbese si uccise per aver acquistato droga, durante la primavera del 2014. Per questo sono state avviate le indagini dai Carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo
La fitta operazione antidroga è stata svolta dopo che l’imprenditore si uccise per aver acquistato droga, in quanto si era fortemente indebitato. Le indagini hanno visto numerosi arresti e perquisizioni tra le città di Roma e Cosenza. L’operazione ha visto l’impiego di oltre 60 militari del Comando Provinciale di Viterbo e 30 dei Comandi Provinciali interessati, unità cinofile di Roma, Firenze e Sarno (Salerno), nonché di un elicottero del Rac di Pratica di Mare sulla Provincia di Viterbo.
Questi nella giornata dell’11 giugno si sono impegnati fin dalle prime ore del mattino in una serie di arresti e perquisizioni tra Pescia Romana (VT), Capalbio (GR), Orbetello (GR) e nelle provincie di Terni, Firenze, Roma, Cosenza e Napoli.
Otto le misure cautelari emesse dal Gip di Civitavecchia nei confronti di cittadini albanesi, romeni e italiani. Tutti sono stati ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti e decesso di una persona come conseguenza di altro reato. A conclusione di un’articolata indagine è stato possibile sgominare un’intera banda. Tra questi, nel dettaglio, una famiglia albanese, dedita allo spaccio di ingenti quantità di cocaina e hashish nei comuni della costa Viterbese e dell’Argentario. E’ emerso che gli spacciatori, al fine di eludere le investigazioni, occultavano lo stupefacente lungo la linea ferroviaria per poi recuperarlo all’occorrenza portandosi dietro i figli minori per non destare sospetti.