Corruzione e abusi d’ufficio al Consiglio di Stato: i Carabinieri hanno fatto scattare le manette per un militare dell’Arma e una impiegata amministrativa
Di dipendenti infedeli si sente parlare molto spesso, ma forse non si sarebbe mai immaginato che ce ne fossero anche all’interno del Consiglio di Stato: i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno applicato la misura degli arresti domiciliari a due dipendenti pubblici dell’organo giudiziario che sorge all’interno di Palazzo Spada con le accuse di accesso abusivo a sistema informatico, corruzione, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.
Tutto è nato in seguito ad alcune denunce sugli accessi abusivi al Consiglio di Stato: i dipendenti infedeli erano un militare dell’Arma e una impiegata amministrativa, i quali erano soliti acquisire informazioni indebite e documenti, fornendoli a studi legali in cambio di denaro. Grazie agli indizi acquisiti, sono finiti sotto indagine venti avvocati residenti in diverse città italiane. Già nei mesi scorsi, comunque, i dipendenti infedeli erano stati allontanati dal Consiglio di Stato.