Il 12 agosto 1943 ci fu la prima strage nazista in Sicilia, nota come la Strage di Castiglione, che si verificò nel contesto in cui gli Alleati era già sbarcati nell’isola durante l’Operazione Husky.
Era il momento più caotico per l’Italia, Mussolini era stato sfiduciato, il nuovo capo del consiglio Badoglio era pronto a fuggire assieme a Re Vittorio Emanuele III, i nazisti avevano invaso il paese, intanto sfociava la guerra civile, gli Alleati erano penetrati nel Sud, e la gente si chiedeva; ma da che parte dobbiamo stare?
Il 10 agosto c’erano delle truppe tedesche che stanziavano nella contrada Sciambro, in attesa di ritirare verso Messina, ad un certo momento successe qualcosa, che come al solito non sappiamo con certezza, una tesi vuole che fu ai tedeschi fu rubato un camion carico di genere alimentari, un’altra tesi invece vuole che quattro tedeschi furono uccisi.
Fu così che a seguito di una delle due tesi, i tedeschi entrarono a Castiglione il 12 agosto, degni delle loro antiche vesti da barbari, iniziarono a sparare all’impazzata, prendendo a calci e spinte chiunque gli si parava davanti, prelevarono 200 ostaggi, rinchiudendoli forse in un castello o un ovile.
Le case di Castiglione furono depredate e date alle fiamme, il bollettino finale delle vittime si attesterà a 16 morti, più altri 20 feriti.
Nel 2002, Castiglione è stata insignita con la medaglia al valor civile dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, riconoscendo la cittadini vittima di una feroce rappresaglia tedesca, che provocò la morte di 16 civili.
Roma, 12 agosto 2014.