Roma, 24 ottobre 2013 – L’ESA (Agenzia Spaziale Europea) raccoglie dati a dir poco preoccupanti. Il satellite Cryosat 2, infatti, avrebbe inviato informazioni allarmanti circa lo spessore dei ghiacci del Polo Nord, mai così sottile come rilevato nei giorni scorsi. Si tratta di un evento che va a combinarsi con la rilevazione effettuata nell’estate appena trascorsa, la quale non ha consegnato alle cronache, per la prima volta negli ultimi anni, il primato negativo della minima estensione dei ghiacci artici. Dunque, la crosta bianca risulterebbe più estesa, ma più fragile.
I nuovi dati sull’Artico indicano chiaramente come i ghiacci perenni si stiano drammaticamente assottigliando e, dunque, sono probabilmente destinati a scomparire entro un lasso di tempo di appena uno o due decenni. Ciò che emerge chiaramente è infatti che, combinati con i dati sull’estensione dei ghiacciai, quelli sul loro spessore confermano le sensazioni espresse da Tommaso Parriello, responsabile della missione dell’ESA, il quale ha dichiarato: «Fra il 2020 ed il 2030, in estate, l’Artico, molto probabilmente, potrebbe essere libero dai ghiacci, mentre in inverno resterebbe solo il ghiaccio annuale».
Inoltre, Parriello aggiunge: «Il satellite Cryosat 2 ha misurato lo spessore dei ghiacci nell’Artico nel 2011, nel 2012 e nel 2013: si è notata distintamente la riduzione del loro spessore. Al momento, la nostra è solo un’osservazione qualitativa e stiamo elaborando i dati numerici».
L’attesa, quindi, è riposta verso la fine dell’anno, quando i dati dovrebbero essere pronti per la pubblicazione.