Lampedusa, 25 ottobre – 14 dei nostri elicotteri che sorvegliano il canale di Sicilia, sono stati costruiti in amianto, con evidente pericolo per il personale in servizio. Nonostante la recente bonifica, le foto di Repubblica mostrano in esclusiva che la vernice protettiva si sta già deteriorando.
L’azienda costruttrice, AgustaWestland, società controllata da Finmeccanica, si difende sostenendo che il governo era a conoscenza da più di dieci anni della presenza dell’amianto su quegli aerei, cioè fin dal 1996, esattamente 4 anni dopo la messa al bando dell‘amianto stesso. Gli aerei in questione sono oggi in dotazione a esercito, carabinieri, marina e aviazione.
Ovviamente la presenza dell’amianto è illegale, perchè è provato che ha effetti cancerogeni sul corpo umano. Pertanto erano state aperte tre inchieste, una della procura di Torino e due dalla procura militare di Roma e inoltre fu promessa la bonifica immediata degli aerei in questione da parte dell’AgustaWestland.
Ma come fare la bonifica? L’ingegnere Fabio Mannoni, facente capo sempre all’Agusta Westland, decise di usare il sigillante Proseal 700. Solo l’Aeronautica decise di sostituire completamente le parti in amianto mentre le altre forze armate scelsero la via più economica del Proseal 700, promettendo però verifiche continue per controllare l’effettivo funzionamento dell’incapsulante e proteggere così il personale di bordo.
Tutto risolto, o almeno così sembrava. Ad appena poche settimane dall’utilizzo del Proseal 700, esso si sta già scrostando, lasciando nuovamente esposto l’amianto. Le guarnizioni del vano motore, completamente costruite in amianto, sono di nuovo a vista e l’incapsulante è quasi del tutto deteriorato.
E’ necessaria ed urgente una nuova modifica, magari con la sostituzione completa di tutte la parti nocive, anche se questa soluzione è più lunga e più costosa è l’unica via percorribile.