Roma, 26 ottobre In Iran sono stati condannati ad 80 frustate 4 membri della Chiesa dell’Iran, cristiana-protestante, per aver bevuto del vino eucaristico durante una messa cristiana.
La sentenza di condanna è stata emessa il 20 ottobre e i 4 cristiani, tutti di origine iraniana, hanno 10 giorni per fare ricorso, la colpa commessa è bere vino eucaristico e il possesso di un’antenna satellitare.
Sembra che questo tipo di sentenze si stiano moltiplicando in Iran, soprattutto nell’ultimo periodo, per impedire le celebrazioni in queste piccole chiese, non ufficiali e non tollerate, anche perchè effettuano i riti in persiano.Il 23 ottobre, una clamorosa manifestazione per la libertà religiosa si è svolta davanti al famigerato carcere di Evin, a Teheran. Infatti queste condanne sono visibilmente pretestuose perchè non tengono conto che nel rito cristiano si beve il vino eucaristico. L’Ong “Christian Solidarity Worldwide” (CSW) lancia l’allarme sulle restrizioni religiose e la mancanza della libertà di culto, nel comunicato diramato si legge “Sollecitiamo le autorità iraniane ad assicurare che le procedure legali della nazione non contraddicano il suo obbligo internazionale a garantire il pieno godimento della libertà di religione o di credo”.
Speriamo che presto le istituzioni dell’Iran possano dare un netto taglio a queste condanne anti-democratiche e risposte concrete in merito.