Roma, 26 ottobre – Dopo le varie discussioni in merito alla presunta lite e le presunte minacce fra Enzo Lattuca (Pd) e Maria Edera Spadoni (M5S), dello scorso 24 ottobre alla Camera, Lattuca spiega in un comunicato la sua versione dei fatti che riportiamo integralmente dal sito dell’esponente del Partito Democratico.
«Sono molto rammaricato per il clima di tensione con il quale, nella serata di ieri giovedì 24 ottobre, si è chiusa la seduta alla Camera. Mentre uscivo dall’aula – dopo aver ascoltato e applaudito all’intervento di un collega del Movimento 5 Stelle sulla morte di Raffaele Pennacchio affetto da SLA – si è acceso un diverbio tra la Presidente di turno, on. Sereni e l’on. Di Stefano del M5S. Uscendo stavo commentando con una collega del M5S le frasi irriguardose nei confronti della Presidente. In quell’istante, l’on Maria Edera Spadoni si è rivolta a me intimandomi di tacere perché, a parer suo, a differenza degli eletti del M5S, scelti dai cittadini, io avrei pagato trentacinque mila euro per essere eletto in parlamento.
Di fronte a tali affermazioni, false e assolutamente infondate, ho replicato all’on. Spadoni e, trovandomela di fronte, le ho detto che se avesse provato a bussare (mimando in aria il gesto), nella testa del collega, l’avrebbe trovata vuota. Successivamente sono uscito dall’aula raccogliendo anche l’invito dei commessi presenti. Sono dispiaciuto se Maria Edera Spadoni si sia sentita scossa per la mia risposta ad una sua provocazione e per questo le chiedo scusa. Tengo però a precisare che non la ho né insultata, né minacciata e, soprattutto, non ho assolutamente tentato di colpirla».
«Non vi è stata alcuna aggressione, né verbale né fisica – prosegue Lattuca precisando che – il rifiuto di ogni forma di violenza fa parte dei miei valori politici e penso che sia intollerabile che si continui, in maniera strumentale, a dar conto di una presunta aggressione della collega Spadoni da parte mia, che ripeto, non è mai avvenuta. Peraltro la stessa Spadoni, nelle dichiarazioni odierne, ha smentito un mio tentativo di colpirla, da lei stessa fatto erroneamente intendere nella serata di ieri. Se un’aggressione c’è stata è quella che ho subito e sto subendo in queste ore attraverso il web e in particolare sui miei profili Facebook e Twitter. In poche ore ho ricevuto centinaia di insulti e minacce, alcune anche molto gravi, da diversi esponenti e simpatizzanti del M5S e sedicenti tali. Ho intenzione di rivolgere una lettera alla Presidente Laura Boldrini per rassicurarla su ciò che è davvero accaduto nella serata di giovedì 24 ottobre. I filmati della Camera, così come i numerosi colleghi e commessi presenti, potranno testimoniare quanto realmente accaduto. Rispetto al clima di scontro e di tensione creatosi al termine della seduta non posso che esprimere tutto il mio rammarico per non essere riuscito ad estraniarmene. Infine rispetto alle ulteriori e infamanti ricostruzioni volte ad addebitarmi un’aggressione fisica e verbale nei confronti della collega Spadoni, non esiterò a difendere la mia rispettabilità in ogni sede».