Roma, 25 ottobre – Ieri, 24 ottobre, alcuni militanti del centro sociale Casapound Italia sono scesi in piazza brandendo il tricolore contro lo stato di abbandono dell’Esquilino: “Piazza Vittorio deve essere divisa tra la Chinatown degli stranieri e quella dei negozi italiani – intervengono i militanti – Non possiamo assistere alla continua avanzata di commercianti cinesi che occupano la piazza con le loro attività. Chiediamo anche una diversa destinazione d’uso dei locali, affinché almeno si possa creare un progetto con una vera Chinatown, ordinata, e dall’altra parte le attività dei commercianti italiani. Insomma, come avviene in grandi capitali come Londra”. Traducibile in un’esplicita richiesta di segregazione razziale. L’assenza delle autorità purtroppo è evidente, perché come in molti altri quartieri di Roma, specie quelli situati nella periferia, sono gli stessi abitanti a farsi carico dei problemi, innescando però meccanismi di mutuo soccorso. Dopo il presidio di Piazza Vittorio i manifestanti si sono diretti verso via Labicana, dove si sono ricongiunti con i commercianti in protesta per la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali, promossa dal sindaco Ignazio Marino. Sulla questione è intervenuto il presidente di Casapound Italia, Simone Di Stefano: “L’Esquilino sta morendo, è una terra di nessuno, un non luogo abbandonato dove succede di tutto , un quartiere che per le scelte sbagliate di Alemanno prima e di Marino poi, è divenuto ostaggio di drogati, sbandati, ora anche di un piromane e di un’occupazione fantasma, fatta ad hoc dall’estrema sinistra far salire la tensione e tenere il ‘suo’ sindaco sotto scacco. Per questo siamo e saremo qui ogni giorno, tricolori alla mano, per chiedere regole per salvare un quartiere che sta morendo”. La richiesta dei militanti è esplicita, ciò che vogliono è “uno status speciale” per il rione, delimitare i confini per provenienza etnica, come fosse un vero e proprio ghetto. Ancora Di Stefano: “Vogliamo anche che qui venga fatta una vera Chinatown, che sia turistica, viva, ma che abbia confini ben precisi e sia limitata alla zona a ridosso della stazione. E vogliamo che la parte tra piazza Vittorio e via Merulana resti esclusivamente italiana e che sia interdetta ad attività commerciali, spesso dozzinali, in mano straniera“. E come è vero che l’Esquilino è in uno stato di abbandono, specialmente Piazza Vittorio che di notte si trasforma in una landa desolata dove persone bisognose e disperate si affastellano per accaparrarsi un posto in cui dormire, è anche vero che l’intervento delle autorità si fa sempre più urgente prima che il malcontento generale sfoci in odio razziale che coralmente coinvolgerà militanti e residenti.