Roma, 29 ottobre – Situazione sempre più fuori controllo nello storico quartiere di San Lorenzo dove i residenti sono sul piede di guerra dopo l’ennesima notte di movida, fra bagordi e risse in strada.
Gli abitanti del quartiere, soprattutto i residenti in via degli Ausoni, sono stufi dei continui schiamazzi notturni, le discariche a cielo aperto e le continue risse. Sostengono che la situazione peggiora di volta in volta, da poco infatti si sono aggiunte le gare di vomito.
Ieri notte contro la movida sono apparsi striscioni alle finestre e ai balconi dai toni ironici o esasperati: “Non è la facoltà di vomitologia” o ” Tira fuori quello che hai dentro, ma non qui” all’esasperato “Fate silenzio, lasciateci sognare”.
I cittadini e i comitati di quartiere hanno pubblicato un comunicato stampa in cui si legge: «Va bene un quartiere legato alla vita universitaria, ma in modo diverso. Il quartiere delle librerie, delle biblioteche, delle ludoteche, dei piccoli teatri, dei veri centri culturali, di luoghi di scambio di saperi, di corsi linguistici, artistici, di laboratori, così da poter offrire possibilità diverse ai tantissimi studenti che vivono, ma fanno vivere male, San Lorenzo».
Inoltre i cittadini accusano le istituzioni, a partire dal sindaco Marino, il quale ringrazia per le segnalazioni ricevute, ma non adotta mai misure concrete e chiedono che venga trovata presto una soluzione o una forma di contenimento a questa movida diventata violenta e irrispettosa.
Andrea
1 Novembre 2013 @ 09:19
La stessa cosa succede all’Ostiense nella zona del gassometro.
Izzy Rh
5 Novembre 2013 @ 10:34
C’è stata una rissa più di un mese fa durata 1 minuto tra gente dello stesso gruppetto e subito finita lì, è vero, ma per quanto riguarda le gare di vomito, mi viene da ridere… Come fanno ad essere sicuri che siano proprio delle gare? Allora due sono le cose:
o chi ha scritto questo articolo partecipa a queste gare, o più semplicemente è il solito giornalettismo pieno di cazzate esasperate, che aveva bisogno di un titolo ad effetto per farsi leggere da qualcuno. Vergogna.