Roma, 29 ottobre – Un violento video di propaganda che illustrava le brutture della strategia statunitense in Siria, spacciato per link ad articoli dedicati alle politiche sull’immigrazione e al programma ObamaCare. È questo l’esito dell’ultima trovata dei cyber-guastatori di Syrian Electronic Army (SEA), il gruppo hacktivista che ha assaltato colossi mediatici del calibro del New York Times e di CNN battendosi con ogni mezzo per diramare il proprio messaggio che si avvicina a quello del regime di al-Assad.
Se l’obiettivo dell’attacco era in questo caso l’amministrazione Obama, colpevole di “spiare tutto il mondo“, il mezzo è Organizing for Action, la non profit che gestisce la comunicazione della presidenza statunitense. L’offensiva ha riguardato i profili twitter e facebook del presidente degli Stati Uniti. L’attacco è stato immediatamente rivendicato. Nel frattempo Barack Obama sta per decidere la fine dei programmi di spionaggio e intercettazione verso i leader dei paesi alleati. E’ la prima riposta forte del presidente dopo le recenti rivelazioni sull’intercettazione telefonica di Angela Merkel e altri leader stranieri. Lo anticipa il New York Times, da una indiscrezione della senatrice democratica Dianne Feinstein, a cui Obama ha confidato la sua decisione.