Roma, 23 ottobre 2013 – Si apre e si chiude con i fischi. È questo il riassunto del vertice convocato nella giornata di ieri dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per discutere dell’emergenza casa. Il Ministro Lupi, insieme al sindaco Ignazio Marino, ha ricevuto una delegazione del presidio accampatosi dallo scorso sabato nei pressi di Porta Pia, sotto le finestre del dicastero.
In sostanza, si è concluso con un nulla di fatto ed il rinvio alle consultazioni per il prossimo 31 ottobre, quando il problema verrà affrontato durante la conferenza Stato-Regione-Comuni. Al termine del vertice, sin dalla serata, si è proceduto allo scioglimento dei presidi e la situazione è tornata lentamente alla normalità, nonostante gli organizzatori promettano una nuova protesta a fine mese, in concomitanza con le consultazioni.
«Ho proposto che ci sia un blocco degli sfratti fino a quando i comuni non siano in grado di offrire alternative – ha spiegato Marino al termine dell’incontro – ed il Ministro ha detto che affronterà i problemi al tavolo Governo-Regioni-Comune il 31 ottobre. Deve essere un percorso svolto con urgenza perché l’emergenza casa è gravissima: a Roma ci sono oltre settemila sfratti». Nonostante queste dichiarazioni, il primo cittadino della capitale è stato accolto dai fischi dei manifestanti e da qualche timido applauso.
Smontate le tende e sciolto il presidio, Paolo Di Vetta dei “Blocchi Precari Metropolitani” ha spiegato: «È inutile rimanere qui di fronte a un Ministero che non serve a niente, ma la mobilitazione continua, quasi quotidiana, con i picchetti anti-sfratto».
Dunque, alla fine nessuno è soddisfatto del risultato del vertice. Non aggradano affatto le soluzioni proposte ad una piazza convinta che l’unica via d’uscita sia il blocco degli sfratti e degli sgomberi, insieme ad un piano di edilizia popolare. La distanza, però, è tanta ed in vista del 31 ottobre, promettono, sarà di nuovo assedio.