Roma, 28 ottobre – Salvatore Ursino, all’epoca ufficiale in addestramento, ha testimoniato contro Schettino: sembra sia stato proprio il comandante a ordinare un aumento della velocità poco prima dell’impatto.
Oggi è iniziato il processo sul naufragio della Costa Concordia proprio con la testimonianza di Salvatore Ursino che accusa Schettino di aver ordinato al vice Ciro Ambrosio di aumentare la velocità da 15 a 16 nodi, pochi istanti prima dell’impatto. A Grosseto, dove si svolge il processo, è stata chiamata anche la ballerina moldava che sembra facesse compagnia al comandante in plancia. «In plancia c’erano il primo maitre Antonello Tievoli, il maitre Ciro Onorato, l’hotel director Manrico Giampedroni, oltre che la ragazza moldava – riferisce Ursino – che rimase sulla porta ed erano lì per ammirare il passaggio ravvicinato al Giglio». E’ stato il pm a chiedere al test chi fossero i famosi ospiti in sala comandi, una zona solitamente off-limits per gli estranei alla navigazione. Tutti i nomi citati saranno ascoltati come testimoni nel corso delle prossime ore.
Ursino conferma che il timoniere indonesiano non comprendeva bene l’inglese e per due volte non riuscì a capire gli ordini di Schettino ripetendoli male per due volte, senza però che il comandante prendesse provvedimenti. «Mi misi a fianco del timoniere poiché si andava con navigazione manuale e perché c’era spesso bisogno di ripetergli gli ordini, che gli venivano dati in inglese – e termina – Lo feci di mia iniziativa».