Roma, 16 ottobre – Una liberazione, una confessione all’ultimo minuto, prima della sua esecuzione. William Happ, un 51enne americano, dopo aver passato 24 anni nel braccio della morte in Florida, ha confessato subito prima di essere giustiziato l’omicidio di una 27enne.
Mentre era legato al tavolo delle esecuzioni, quando gli è stata iniettata una dosa letale di anestetico, Happ non ce l’ha fatta a portarsi il segreto nella tomba, e ha chiesto perdono alla famiglia di Angela Crowley, stuprata e uccisa in un parcheggio nel 1986.
«Per 27 anni l’orribile omicidio di Angela Crowley è stato circondato dall’incertezza e da circostanze poco chiare. Per la pace della sua famiglia, dei suoi cari e tutti coloro per le erano vicini, è con mia grande vergogna che nell’agonia devo confessare questo crimine tremendo», ha scritto il prigioniero nella sua ultima dichiarazione, «Porgo le più sincere e profonde scuse non solo a chi amava Angela Crowley ma anche a quanti ho ingannato inducendoli a credere nella mia innocenza».
Si tratta dell’ottantesima esecuzione in Florida dalla reintroduzione della pena capitale nel 1976; la sesta quest’anno nello Stato, la trentunesima in tutti gli Usa. L’anestetico utilizzato per uccidere Happnon non era mai stato usato prima, ma i risultati sono stati tutt’altro che soddisfacenti: prima che il condannato morisse ci sono voluti 15 minuti di agonia.