Arriva la Tuc, nuova imposta comunale

ParlamentoRoma, 12 novembre – Dal 2014 arriva una nuova imposta, la Tuc, Tributo unico comunale, che sostituisce l’Imposta municipale propria (Imu) e laTrise (tributo sui servizi). Il tributo, per ora solo una proposta con un emendamento del Pdl alla legge di Stabilità, in attesa quindi di discussione alla Commissione Bilancio del Senato, è diviso in due parti.   La prima riferita alla componente immobiliare e sostituisce sia l’imposta comunale sugli immobili sia quella sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali dovute a redditi fondiari relativi a beni non locali; la seconda, relativa alla parte dei servizi, sosterrà i costi relativi alla gestione dei servizi indivisibili.

Avrà una misura massima del 10,6 per mille della rendita catastale da applicare agli immobili, anche a copertura dei servizi comunali indivisibili (le attività che non vengono offerte “a domanda individuale”, dall’illuminazione pubblica alla sicurezza, dall’anagrafe alla manutenzione delle strade). L’emendamento prevede inoltre la riduzione della rivalutazione delle rendite catastali di 10 punti per ogni categoria sia per il 2014 che per il 2015.

La componente dedicata alla copertura dei costi per la gestione dei rifiuti è, quindi, dovuta da chiunque produca rifiuti urbani ed è misurabile anche in relazione al possesso e alla detenzione, a qualsiasi titolo, di locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani. La componente sui rifiuti per il 2014 non potrà superare quella del 2013 e sarà ridotta di un 10 per cento nel 2015 e di un ulteriore 10 per cento nel 2016.

Le coperture dell’emendamento per 1,2 miliardi dovrebbero arrrivare dalla spending review e, in parte, sempre secondo un emendamento firmato dal pidiellino d’Alì anche dalla vendita di stabilimenti balneari che sarebbero cedute con diritto di prelazione degli attuali titolari delle concessioni.


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