Roma, 26 novembre- Nel 2002 un meccanico Brasiliano ebbe un’idea geniale per illuminare la sua casa nella città di Uberaba, nel sud del Brasile, colpita da frequenti black out. Alfredo Moser, dopo aver studiato la riflessione della luce solare nell’acqua, inventò un metodo di illuminazione sicuro e alla portata di tutti. Si riempie una bottiglia di plastica da due litri di acqua e candeggina che poi verrà collocata in un foro del tetto, dotato di resina poliestere, in questo modo questa lampada artigianale è pronta a ricevere i raggi solari che, a seconda della potenza della luce, permettono un’illuminazione tra i 40 e i 60 watt. «E ‘una luce divina. Dio creò il sole e la sua luce è quindi per tutti. Non costa un centesimo ed è impossibile che si fulmini» ha riferito Moser alla BBC.
L’idea non è stata brevettata perciò Moser non ha ricevuto un compenso economico, al contrario la sua soddisfazione è grandissima: «Non ho mai immaginato che la mia invenzione avrebbe avuto un tale impatto, solo a pensarci mi viene la pelle d’oca» afferma Moser. La geniale scoperta si è diffusa presto in tutto il mondo: nelle Filippine, dove la fondazione MyShelter, specializzata in costruzioni alternative con materiali come bambù e carta, ha accolto con entusiasmo l’idea, in Cina, dove 140 mila famiglia hanno fatto ricorso a questo tipo di illuminazione dato che la corrente elettrica è molto cara e anche in India, Bangladesh, Fiji e Tanzania.