Roma, 19 novembre – Si apre oggi a Cagliari il processo per le 4 persone che 5 anni fa trovarono la morte sui monti di Capoterra. La zona costruita a ridosso dei monti del Sulcis e affacciata sul golfo degli Angeli era stata colpita il 22 ottobre del 2008 da un forte alluvione. Sulla montagna si versò così tanta acqua che neppure il mare, ingrossato dallo scirocco, fu in grado di assorbire. Tant’è che si ritrovarono numerosi pesci a centinaia di metri dalla costa.
A perdere la vita furono Antonello Porcu e la suocera Licia Zucca, travolti nella loro auto mentre cercavano rifugio verso la valle e Anna Rita Lepori, trascinata in macchina dalla furia del rio San Girolamo che si era ingrossato per le piogge. Speranza Sollai fu trovata annegata nel garage della sua abitazione come Mariano Spiga di 66 anni rinvenuto a Sestu. Certo è che la notizia dell’apertura di questo processo contro otto imputati che a vario titolo sono accusati di omicidio colposo, di inondazione colposa e di rifiuto d’atti d’ufficio in questa giornata di lutto, per le nuove 17 vittime, porta nuova amarezza. Ci si chiede se sia possibile prevenire queste sciagure piuttosto che piangere nuove vite umane.
Fonte: Il Corriere della Sera