Roma, 19 novembre- La dittatura di Pinochet ha lasciato al Cile un’eredità di leggi razziste e discriminatorie che, anche negli anni della democrazia, non furono mai aboliti, nè dalla destra nè dalla sinistra. Adesso la vittoria in parlamento di Camilla Vallejo, pasionaria rossa degli studenti, torna a far sognare il Cile.
Dal 2011 le lotte studentesche hanno portato in piazza tutti quei temi tralasciati dalla politica, a partire dall’istruzione classista e privata, alla sanità e alle regole del mercato del lavoro. Adesso la loro vittoria significa portare quelle leggi in discussione e alla loro veloce eliminazione. Tutti e quattro i protagonisti, che guidarono e innalzarono quelle rivolte alla ribalta politica e mediatica mondiale sono entrati in Parlamento, abbattendo gli avversari. Camilla Vallejo, mamma da circa un mese, a 25 anni ha stravinto con il 43 per cento di voti, nel quartiere popolare la Florida. Jackson è stato eletto con il 46 per cento dei voti a Santiago, Cariola con il 38 per cento è stata la prima a Recoleta e infine Boring è stato eletto con il 26 per cento a Magallenes.
Come prima mossa i leader del movimento studentesco hanno promesso di discutere la riforma dell’istruzione, la riforma tributaria e la riforma costituzionale. Sembra proprio che il Cile, devastato da Pinochet, tornerà a sorridere.