Napoli, 6 novembre – Anche la Chiesa contro l’inquinamento. «Chi attenta alla vita degli altri inquinando non può fare la comunione se non si converte e ripara al danno commesso».
A sostenerlo è un uomo di Chiesa, più precisamente il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, in merito agli sversamenti abusivi di rifiuti tossici. «Bisogna dare una scossa – afferma – perché chi attenta alla vita degli altri non solo danneggia la società ma commette peccato contro Dio, un peccato grave». Parlando di don Patriciello dice: «è in prima linea rispetto alle situazioni camorristiche».