Roma, 5 novembre – L’8 dicembre i Forconi siciliani tornano in piazza con la promessa di bloccare l’Italia intera. A Verona, si sono incontrati i rappresentanti di gruppi e movimenti che hanno scelto di passare all’azione. «Ci siamo ritrovati – racconta Mariano Ferro, leader dei “Forconi” siciliani – per far nascere un coordinamento che farà partire la ribellione, la rivolta capito? Dopo l’esperienza fatta in Sicilia, evitando di ricadere in alcuni errori di inesperienza commessi, siamo giunti alla conclusione che la rivolta è l’unica strada percorribile, non c’è altra alternativa.
L’8 dicembre prossimo, alle 22 in punto – spiega Ferro – bloccheremo l’Italia, dalla Sicilia fin su a Pordenone». Una manifestazione importante, concreta, diversa dalle altre e che crei disagio quanto basta per attirare l’attenzione di chi conta perché, continua Ferro: «Qui c’è gente che si uccide, non ce la fa ad andare avanti, gli viene pignorata la casa dopo 50 anni di lavoro, viene massacrata di tasse. Noi contiamo sul sostegno della gente, di chi lavora e produce, studia, della gente comune, di chi non ce la fa più per mille motivi legati alle pretese di questo Stato vergognoso, di questo modello di Europa burocratica. L’8 dicembre sarà solo l’inizio e non si tornerà più indietro». «Non iniziamo questa rivolta, perché di rivolta si tratta – conclude – per ottenere un tozzo di pane. Il coordinamento si allargherà anche ad altri soggetti, rigorosamente apartitici, nessuna bandiera di forze politiche o sindacato è ammessa. Questo Paese così com’è non va. Adesso, la pazienza è finita, finita!».