Roma, 17 novembre – Si può protestare anche senza violenza. E per questo, diventarne il simbolo della sua natura. Accade in Val di Susa, sede dei numerosi scontri tra manifestanti ed agenti della Polizia. Spesso faccia a faccia, l’uno contro l’altro. Le sedi dei cantieri della Torino-Lione sono stati teatro, spesso e volentieri, di violentissime manifestazioni tra dimostranti e forze dell’ordine. Ieri, tuttavia, c’è stata una piacevole eccezione.
Durante la marcia del popolo No-TAV a Susa “Contro l’occupazione della valle”, sembrava che tutto stesse andando normalmente, quando una ragazza si è avvicinata ad un poliziotto, sino a baciarlo sul casco. Inevitabile il suo stupore: sguardo sbigottito ed idee (forse) un po’ confuse dal gesto della ragazza che, ora, sta già diventando l’immagine-manifesto della protesta No-TAV.