Roma, 15 novembre – L’UE lancia nuovamente l’allarme per i conti italiani. Debito ancora troppo alto e manovre di rientro troppo lente almeno secondo i criteri comunitari che prevedono un deficit tollerato al di sotto del 3% del Pil nazionale. E proprio questo gap sarebbe la causa di ulteriori procedure contro l’Italia, che potrebbe essere così privata del diritto di chiedere la cosiddetta “clausola sugli investimenti“, una sorte di deroga all’ulteriore riduzione del debito per quei paesi che dimostrano comunque di essere stati virtuosi e di stare nella soglia del 3%. Nell’occhio del ciclone dell’UE c’è la legge di stabilità e l’Italia rischia di non raggiungere pertanto gli obiettivi prefissati per il 2014. Altra tegola insomma su un’economia, quella italiana, già ridotta sull’orlo del lastrico.