Roma, 13 novembre- Dai Censimenti dell’Industria e dei Servizi del 2001 e del 2011 i risultati sono chiari e sorprendenti, il 64 per cento dei nuovi posti di lavoro è stato creato dalle piccole aziende, con meno di 50 addetti.
Nonostante la crisi morda e porti alla chiusura soprattutto le piccole imprese, negli ultimi anni queste hanno assunto più del doppio rispetto alle loro colleghe di grandi dimensioni. Le imprese più piccole, con meno di 50 lavoratori, hanno creato in 10 anni circa 457 mila posti di lavoro rispetto ai ben “più miseri” 210 mila delle grandi aziende. Per le imprese di medie dimensioni, fra 50 e 250 addetti, i posti di lavoro creati sono stati circa 40 mila.
Questi dati sorprendenti vengono dalle statistiche elaborate dall’istituto dei Censimenti dell’industria e dei servizi, nel rapporto si legge « L’importanza delle piccole imprese emerge in maniera evidente dalla lettura delle statistiche ufficiali, le realtà con meno di 50 addetti costituiscono il 99,5 per cento del totale delle aziende e occupano oltre 11 milioni di addetti. Il 67 per cento del totale degli addetti italiani presta servizio in una piccola o micro impresa. Stiamo parlando di aziende artigiane-commerciali, di piccole imprese e di attività guidate da liberi professionisti che non chiedono aiuti o prebende, ma una pressione fiscale e un peso della burocrazia in linea con la media europea e la possibilità di accedere con maggiore facilità al credito».
Inoltre, nonostante il nord Italia sia al livello industriale, più sviluppato rispetto al Meridione, le maggiore oscillazioni occupazionali si sono avute proprio nel centro-sud, soprattutto nel Lazio, nella Calabria e in Sicilia, con un aumento dei posti di lavoro di circa il 15 per cento.