Roma, 26 novembre- Giornata stressante ieri per la Capitale, dopo il corteo di Stamina la mattina con tutto il centro bloccato, fra largo Chigi e via del Corso. La serata è stata contraddistinta dalle proteste contro Putin e la sua politica repressiva. Blitz di Greenpeace e delle femministe in favore delle Pussy riot.
Durante la mattinata il centro di Roma è rimasto completamente bloccato dal corteo pro Stamina, che si è mosso da piazza Montecitorio a piazza Venezia, per tornare di fronte al Parlamento. Nel pomeriggio invece è arrivato Putin con un aereo atterrato alle 16:35 a Fiumicino. Atteso in Vaticano per l’incontro con Papa Francesco, è giunto con un seguito di 50 macchine bloccando il traffico nella zona del centro storico, fino alla Santa Sede. Poi sono arrivate le proteste, innanzitutto un nutrito gruppo di Greenpeace protestava contro l’arresto degli attivisti. Di fronte a Palazzo Chigi, al Quirinale e al Vaticano sono stati esposti striscioni con le scritte «Liberate Cristian» e «Free the Arctic 30». In serata un gruppo di attiviste hanno effettuato un blitz in favore delle Pussy riot e del recente trasferimento in Siberia della giovane attivista russa, mamma di una bimba.
IL gruppo di militanti, soprattutto donne, protestavano fuori al Quirinale dove Putin stava cenando con Napolitano e sono partiti molti cori contro il capo dello Stato. Le accuse lanciate riguardavano proprio l’aver accettato l’incontro, oltretutto nella giornata internazionale contro le donne, come schiaffo a tutta la tematica della giornata visti gli arresti e i lavori forzati che Putin ha riservato alle Pussy riot. Molte le voci anche riguardo alla Tymoshenko, entrata in sciopero della fame, proprio a causa dell’ingerenza del presidente russo sull’Ucraina e il suo ingresso in Europa. La giornata è finita con una certa tensione fra il gruppo pro Ryot e la polizia. Senza una situazione, almeno visibile, di pericolo, la celere ha spintonato il gruppo, costringendolo ad arretrare.
Questa mattina il presidente Putin sarà a Trieste per il vertice italo-russo, dove incontrerà il premier Letta.