Roma, 20 novembre – Ancora nuvoloni neri e qualche pioggia sparsa sulla Sardegna devastata dal ciclone Cleopatra. Si continuano a cercare i dispersi e si cerca di trovare un tetto alle centinaia di persone rimaste senza casa. Ancora presto per iniziare a calcolare gli ingenti danni che questo alluvione ha lasciato alle sue spalle. Al fianco dei cittadini colpiti da questa disgrazia però sono sempre rimasti, oltre ai vigili del fuoco e le forze dell’ordine, i volontari dell’ Anpas, Associazione nazionale pubbliche assistenze della Regione Sardegna che hanno mobilitato tutti i mezzi e le strutture per il primo soccorso agli abitanti della Gallura, ovvero, la zona più colpita. Sul territorio opera anche la Protezione civile e la Compagnia Baracellari, una polizia rurale presente in Sardegna che si occupa prevalentemente del soccorso alle aziende agricole. La popolazione delle zone più colpite rimangono ancora senza luce e i volontari stanno lavorando per liberare le persone intrappolate nei piani alti delle case e per togliere l’acqua dai piani bassi delle abitazioni. Ma il dispiegamento maggiore di forze è concentrato come ci spiega Matteo Piras, Responsabile della Segreteria Regionale dell’Anpas nel comune di San Gavino: «Al momento è quella della scuola elementare di San Gavino, completamente sommersa dalla fanghiglia e dall’acqua e delle case di cura per anziani sempre nel comune di San Gavino.» tanti gli interventi e pochi i fondi continua a spigarci Piras: «14 mila euro. Solamente questi purtroppo. E saranno tutti destinati all’acquisto del carburante e dei generi di prima necessità per gli sfollati. Adesso confidiamo nell’arrivo di altri fondi perché questi non saranno sicuramente sufficienti per far fronte all’emergenza attuale e a quella prevista per questo pomeriggio.»
Fonte: Panorama