Roma, 22 novembre- Nella corsa agli aiuti al popolo sardo nessuno resta indietro. Il Billionaire di Flavio Briatore ad Arzachena ospita 26 persone in 14 villette e, non molto lontano da lì, il cinque stelle Hotel Cervo offre pasti caldi e stanze a chiunque ne abbia bisogno, mentre decine di proprietari di case vacanze in vari comuni mettono ogni giorno a disposizione le loro abitazioni.
Ad Olbia la situazione è ancora molto complicata, ma anche lì nessuno si risparmia. L’istituto tecnico Amsicora è la scuola più colpita dalla catastrofe e le decine di persone che si sono messe al lavoro non sono della Protezione Civile, che pure sta facendo un gran lavoro altrove, ma sono gli stessi che in quella scuola ci lavorano: la bidella Rosetta, l’ex segretaria Maria Viola, il professore di elettronica Pier Paolo Lovico e i suoi colleghi docenti Roberto Massimiliano e Giuseppe che vorrebbero recuperare i computer del laboratorio di elettronica insieme ad una cinquantina di studenti.
Anche le comunità straniere locali stanno mostrando la loro solidarietà. I cinesi dei grandi magazzini della Iper Mek hanno venduto tutto a prezzi scontatissimi: stivali di gomma a 9 euro invece di 18, andati esauriti in un paio di giorni; i guanti in lattice a 50 centesimi contro l’euro e 20 di sempre. «Questa gente ci ha dato molto, è giunto il momento di ringraziare» dice Mario Zang, il titolare del negozio e fa sapere anche che dietro i locali hanno spazio sufficiente se qualcuno volesse portare lì i propri panni da stendere.
Da tutta Italia e da tanti Paesi dell’Europa chiamano Giampiero Murrei, portuale con una figlia che da tre anni combatte con una grave malattia e si trova sulla sedia a rotelle. La sua macchina è andata definitivamente distrutta durante l’alluvione e la sua famiglia non ha i soldi per comprarne un’altra, visto che ogni centesimo viene speso per portare la bambina in vari ospedali del Paese. Il suo telefonino squilla di continuo, tanti vogliono aiutare questa famiglia ad andare avanti. «Sono commosso da tutto questo bene», dice Giampiero.