Roma, 28 novembre- Ha deciso di farla finita l’idolo delle donne islamiche, Fakhra Younas. Era stata sfigurata con l’acido dal marito geloso.
Occhi azzurri, penetranti specchio e testimonianza di una vita difficile. Un’adolescenza travagliata quella di Fakhra, nata in un Paese che non le apparteneva, il Pakistan, vittima della sua famiglia, del marito e del sistema repressivo e maschilista dell’Islam.
La mamma era una prostituta e i clienti andavano e venivano dalla loro casa, il futuro di Fakhra era il matrimonio, ma in Pakistan sono pochi gli uomini che macchierebbero il loro onore con la figlia di una prostituta. Finchè “il principe azzurro” è arrivato sottraendola da una vita di continuo degrado, che ben presto avrebbe costretto anche lei sulla stessa strada della madre. Ma questa non è una storia a lieto fine, qui non c’è niente di politicaly correct, il principi si è ben presto mostrato per la bestia che era. Sono iniziate le violenze e i soprusi di un animale geloso verso la sua preda, fino al punto di non ritorno. Fakhra è stata sfigurata con l’acido e insieme ai tratti caratteristici del suo viso è scomparsa anche lei. Nel 2011 si è rifugiata in Italia sperando di trovare pace e di dimenticare, il chirurgo plastico Valerio Cervelli l’ha aiutata gratuitamente a riprendersi il suo volto. Ma dopo 39 interventi Fakhra non aveva comunque riconquistato il suo viso e se stessa, ma non abbandonò mai la lotta contro tutte le bestie che torturano le donne credendole proprie. Per questo raccontò la sua storia nel libro “il volto cancellato” perchè queste storie non vengano dimenticate e archiviate come raptus o eccezioni. Il fardello da portare però era troppo grave e non solo perchè era stata sfigurata con l’acido, ma per le ferite che portava dentro di lei. Non c’era più motivo di andare avanti, aveva lasciato la sua traccia per combattere e si è gettata dal 6 piano di una palazzina di Roma in cui viveva. Muore così Fakhra, colei che si era trasformata nell’esempio per le donne islamiche alla conquista della propria libertà ed identità. Colei che è il simbolo della lotta continua contro la violenza sulle donne.