Roma, 9 Novembre- Gravissimo il bilancio delle vittime colpite dal tifone Haiyan nelle Filippine, il più violento che il Paese ricordi. Secondo quanto riferisce la Croce Rossa, sarebbero circa 1200 i morti, 4 milioni le persone colpite in vario modo dalle devastazioni, mezzo milione avrebbe trovato riparo nei centri di evacuazione.Secondo la testimonianza del capitano John Andrews, vice direttore generale dell’Aviazione civile delle Filippine, nella città di Tacloban, quella maggiormente colpita, i corpi sono stesi nelle strade, ma è difficile quantificare il numero esatto delle vittime dal momento che le comunicazioni nella zona centrale del Paese sono interrotte. Adesso è allarme per la Cina e il Vietnam, dove il tifone si sta dirigendo. Haiyan ha scatenato venti che hanno soffiato fino a 315 km/h e dopo aver distrutto le isole di Leyte e Samar, circa 600 chilometri a sud est di Manila, si è abbattuto sulla punta settentrionale della provincia di Cebu. In questa zona, località turistica e seconda città più grande del Paese, già colpita un mese fa da un terremoto di magnitudo 7,1, vi sono 12 milioni di persone a rischio e sono stati sospesi il traffico dei traghetti, dei bus e l’attività ittica, mentre circa 200 voli sono stati cancellati. L’area a rischio si estende per 600 km nella zona centro orientale del Paese e nonostante i tifoni e fortissimi venti siano una consuetudine con cadenza annuale, era difficile essere preparati a un’emergenza di tale entità. Haiyan è infatti la 24esima tempesta che colpisce il vulnerabile arcipelago quest’anno proprio perchè queste isole sono il primo bastione di terraferma che i tifoni del Pacifico incontrano nel loro cammino.
Fonte: Il corriere della sera