Roma, 4 Novembre- Polemiche delle associazioni lgbtq in seguito alla decisione dell’ Istituto privato cattolico “Francesco Faà di Bruno” di Torino di ospitare tre appuntamenti, prendendo spunto dal dibattito parlamentare sull’omofobia e sul riconoscimento delle unioni omosessuali, con l’intenzione di riflettere, insieme ai genitori degli studenti, sulla bellezza della famiglia tradizionale minacciata dall’ ideologia di gender.
Il primo incontro, intitolato “Omosessualità: domande e risposte” si svolgerà il prossimo 8 Novembre e vedrà la partecipazione di Chiara Atzori, specialista in malattie infettive e sostenitrice della terapia ripativa che parte dall’assunto che l‘omosessualità sia una malattia ed in quanto tale può essere curata, teoria vietata dall’ Ordine dei Medici e che non gode di alcun fondamento scientifico. Il “Torino Pride“, coordinamento di varie associazioni lgbtq torinesi, ha scoperto dell’evento e, grazie all’intervento di alcuni consiglieri di Sel e del Pd, se ne è discusso questa mattina durante la seduta del Consiglio Comunale del capoluogo piemontese sollecitando un intervento del sindaco Piero Fassino affinchè richiamasse i vertici della scuola.
In seguito all’ intervento politico la scuola ha sospeso l’iniziativa, ma rivendica il proprio diritto alla libertà di espressione e quindi ad organizzare incontri di questo tipo rivolti esclusivamente ai genitori della scuola e quindi non identificabili con manifestazioni pubbliche di omofobia. Nonostante la cancellazione dell’evento il dibattito politico prosegue e dopo la discussione in Municipio si passerà alla Camera, dove “Scelta Civica” presenterà una mozione volta a sostenere il diritto ad esprimersi anche in questo senso perchè, secondo i centristi e i vertici dell’ istituto cattolico in questione, è inammissibile che non ci si possa esprimere in favore della famiglia tradizionale dal momento che la lobby politico mediatica che sostiene l’ideologia di gender fa di tutto per zittirli.
Fonte: Il fatto quotidiano