Roma, 18 novembre- In Russia un Boeing 737, in partenza da Mosca e diretto a Kazan, si è schiantato in fase di atterraggio sulla pista. Tutti i passeggeri, compresi i piloti, sono morti nello schianto, per un totale di 50 vittime. Fra le persone a bordo risulta anche il figlio 24enne del governatore del Tatarstan.
L’aereo in questione era un 737 della compagnia Tatarstan, volo U9 363, era in rotta dall’ aereoporto di Mosca-Domodedovo a Kazan, a 700 km a est della capitale. L’esplosione è avvenuta in fase di atterraggio alle 19:25 locali (circa le 16:30 in Italia). Sembra che il muso dell’aereo abbia sbattuto violentemente contro la pista, dopo il terzo tentativo del pilota di rialzarlo. A causa dell’impatto sarebbero esplosi i serbatoi, portando alla morte tutti i passeggeri, solo un’ora dopo l’impatto i soccorritori sono riusciti a spegnere le fiamme.
Al momento i servizi d’emergenza parlano di un probabile errore umano, ma non si escludono ancora probabili guasti tecnici, anche se sembra che nella zona del Kazan non ci fossero particolari precipitazioni e la temperatura era superiore allo zero.
Il boeing 737, costruito nel 1990, percorreva abitualmente le tratte nazionali della Russia , e già una volta si era dovuto fermare per un guasto non meglio identificato. Il 26 novembre 2012, mentre stava partendo da Kazan verso Domodedovo , dopo appena 20 minuti di volo era stato costretto ad un atterraggio di emergenza perchè alcuni sensori a bordo avevano segnalato un guasto tecnico.
Al momento le autorità non rilasciano dichiarazioni in merito e propendono maggiormente per un errore umano. Avvisano però di aver avviato un’accurata indagine che non tralascerà nessun particolare. Inizia intanto il penoso riconoscimento delle vittime, devastate per l’impatto e l’incendio e tutta la Russia si unisce al cordoglio dei parenti.