Roma, 25 novembre- Arriva proprio oggi la notizia, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una ragazzina di 14 anni ha subito violenze di gruppo dopo che un’amica aveva pubblicato su facebook un falso profilo su di lei con il numero di cellulare e la frase “sono disponibile a tutto”.
Tutto è iniziato con uno scherzo di cattivo gusto. Un’amica le aveva creato a sua insaputa un profilo facebook, con il suo numero di cellulare, le sue foto e la frase “sono disponibile a tutto“. Così un gruppo di ragazzi fra i 16 e i 24 anni hanno chiamato la giovane e stretto amicizia con lei, quando ormai si era instaurato un rapporto di fiducia sono riusciti ad abusarla a turno, ripetutamente. La prima violenza si sarebbe consumata nel 2012, in un anfiteatro di Molfetta, dove il gruppo di “amici” aveva deciso di passare una serata tranquilla, dopo un giro in scooter. Una volta arrivati sul posto la giovane non avrebbe trovato un gruppo di amici, ma delle bestie che l’hanno sottoposta a violenze di gruppo ripetute. Quell’episodio spaventò talmente la 14 enne da spingerla a non denunciare per paura di altri tentativi di violenza nei suoi confronti, ma questo non sarebbe servito a calmare gli aggressori. Infatti il gruppo avrebbe continuato a chiamarla e ad aspettarla nei suoi luoghi di uscita. Addirittura ci sarebbe stato un altro tentativo di violenze di gruppo durante una gita con l’oratorio a cui la ragazza sarebbe scampata per miracolo. Dopo anni di silenzio, paura e violenze la ragazza ha esposto ai carabinieri la sua situazione e i militari l’hanno subito accompagnata da uno psicologo e si sono mossi contro gli aggressori. Quattro maggiorenni sono stati tratti in arresto con le accuse di violenza sessuale di gruppo e sequestro di persona, il tutto aggravato dal fatto che la vittima fosse minorenne, dal numero superiore a 5 degli stupratori e dalla circostanza che la povera ragazza abbia dovuto subire le violenze sottoposta a limitazioni della libertà personale. Un ragazzo minorenne è stato condotto al tribunale minorile. Per tutti gli altri gli investigatori stanno valutando posizioni e responsabilità. Anche l’amica della giovane è stata identificata. Le indagini dei carabinieri coordinate dalla pm Mirella Conticelli stanno evidenziando un quadro e delle responsabilità gravissime per gli aggressori.