Roma, 9 dicembre- Sono pronti alla rivolta cittadini e pendolari di Guidonia, che ogni mattina cercano di arrivare a scuola o al lavoro e la sera sperano di ritornare a casa. A far riaccendere la miccia, dopo le proteste dello scorso ottobre, è stato il mancato rispetto delle promesse da parte di Trenitalia di aumentare le fermate e i treni, soprattutto nelle ore di punta. Dallo scorso aprile, proprio grazie alle rivolte, erano state aggiunte due fermate a Tivoli Terme e Trenitalia a aveva garantito un tempestino intervento anche per Guidonia con altre due fermate nel territorio. La trattativa però è rimasta su carta, accusano i comitati, infatti le Ferrovie non sembrano minimamente interessate a migliorare la situazione sia riguardo ai treni stracolmi, sia riguardo al disagio di raggiungere i binari alla stazione Tiburtina. Il portavoce del comitato Emanuele Di Silvio ha ripubblicato il comunicato di mobilitazione in cui venivano esposti i problemi cronici della tratta Guidonia-Tivoli-Tiburtina-Lunghezza e ha ricordato che da gennaio sono pronti a bloccare l’arrivo dei treni ad alta velocità, gli unici su cui Trenitalia dimostra interesse. «Se Trenitalia non interverrà subito con le modifiche previste – ha detto Di Silvio – a gennaio siamo pronti a scendere in piazza, ma non ci limiteremo a dimostrazioni folcloristiche, bloccheremo tutta la stazione Tiburtina. In particolare i treni ad alta velocità, verso cui le Ferrovie dimostrano un costante interesse, al contrario dei treni per pendolari».