Roma, 2 dicembre- Letta a colloquio con il Colle per proporre una nuova fiducia sul risanamento dei conti e la legge elettorale. L’obiettivo è quello di presentarsi a Bruxelles con una nuova autorevolezza che riporti l’Italia alla pari degli altri Paesi europei.
L’obiettivo di Letta, spalleggiato dal Colle, è traghettare l’Italia fino al 2015, cioè dopo il semestre europeo a guida tricolore. Secondo il primo ministro solo una ritrovata autorevolezza ci può permettere di trattare con Bruxelles e di contrastare anche il rigore economico. Certo Letta ha il compito non facile di tenere insieme, innanzitutto il suo partito, con un Renzi sempre più in campagna elettorale e, dall’altra parte, il Nuovo centro destra che non si rassegna ad essere la spalla muta del Pd. Infatti, mentre Forza Italia dichiara opposizione politica su tutti i fronti, Alfano rivendica il suo ruolo di mantenere viva la maggioranza e cerca di portare a casa alcuni punti, cari agli elettori di destra, come fisco e giustizia. Così anche Renzi si prepara alla possibile guida del suo partito e di carne al fuoco ne mette molta, a partire dalle unione civili, alla legge sull’omofobia e una revisione della legge contro la violenza sulle donne. Letta invece cerca di far rispettare l’agenda già stabilita, a partire da fisco ed economia, poi legge elettorale, giustizia e mercato del lavoro. Si punterà ovviamente sui decreti per procedere a passo spedito ( come richiesto da Napolitano) ed evitare l’ostruzionismo delle opposizioni in aula. Forti però le critiche verso il sistema della fiducia, che Letta sembra prediligere, che riduce la possibilità dello scambio di proposte in Parlamento. Proprio per intercettare sia Renzi che l’opposizione, come i cinque stelle, il premier proporrà il taglio al finanziamento ai partiti, la fine del bicameralismo perfetto con tanto di diminuzione del numero dei parlamentari e la riscrittura della legge elettorale.