Roma, 16 dicembre- A sei mesi dall’insediamento in Campidoglio sorge l’ennesimo problema per il sindaco Marino, gli assessori Improta e Morgante minacciano le dimissioni se rimane l’altro e tornano le accuse sui 230 milioni della metro C. Anche l’incontro faccia a faccia fra il sindaco e i due, ricevuti separatamente, non è servito a distendere il clima che rischia di trascinare a fondo tutta la giunta. Da una parte c’è la Morgante che accusa il collega di scorrettezze e sgambetti nei suoi confronti, dall’altra Improta, il quale sostiene che l’assessore al bilancio sta cercando di ostacolare in tutti i modi la metro C, perchè la colpa ricada così su di lui. Ultimatum e minacce per il sindaco Marino, che pubblicamente ha dichiarato l’assenza di problemi e gli ottimi rapporti all’interno della squadra «Squadra che vince non si cambia, questa è fatta da persone competenti, capaci, che hanno a cuore il bene dei romani. Non ci sono rivalità interne, ho ricevuto la Morgante per affrontare i problemi sul bilancio 2014 e Improta per parlare del nuovo piano per la mobilità ». Intanto però coloro che ci stanno rimettendo sono ancora una volta i romani che rischiano di vedere sfumare nuovamente la realizzazione della metro C. Infatti la Morgante ha inserito un emendamento al decreto legge Enti Locali, in fase di conversione al Senato, che, se dovesse passare, congelerebbe i 230 milioni da versare alle aziende costruttrici della metro C. In tal caso potrebbe essere rivisto l’intero importo fissato nell’accordo di settembre, voluto fortissimamente da Improta. Nonostante le dichiarazioni del sindaco quindi la guerra fra tecnici all’interno del Campidoglio sembra continuare, rischiando di far saltare l’amministrazione di centro sinistra, di fronte ad un Pd allibito ed immobile.