Roma, 4 dicembre – Nunzia De Girolamo, Ministro dell’Agricoltura, lo annuncia via Twitter: «Ok al decreto sulla Terra dei Fuochi in Consiglio dei Ministri». Dunque, il Governo prende di petto il problema che sta sconvolgendo la Campania da lunghissimo tempo con un provvedimento immediato e d’urgenza: viene introdotto nell’ordinamento italiano il reato di combustione dei rifiuti. Contestualmente è stata anche stabilita la “perimetrazione” delle aree agricole interessate e della campagna: entro 150 giorni tutti i terreni saranno controllati ed è viva più che mai la possibilità di adottare i militari per effettuare le operazioni. A riferirlo è sempre la De Girolamo durante la conferenza a Palazzo Chigi immediatamente successiva all’approvazione del provvedimento sulle emergenze ambientali: «Non è un punto d’arrivo, ma un inizio. Un nuovo inizio per la Campania».
Sempre sul social network, il ministro cinguetta: «Approvato decreto Terra dei Fuochi, afferma un principio fondamentale: tutela ambiente è tutt’uno con lotta alla criminalità organizzata. Lo Stato ha iniziato il cammino per riconquistare la fiducia dei cittadini di quei territori». Nel provvedimento, il dicastero ha previsto che l’autorità giudiziaria informi direttamente gli amministratori locali sugli sversamenti illegali, offrendo così strumenti in più per la repressione dei reati legati a situazioni di criticità ambientali alle forze dell’ordine ed alla magistratura.
Don Maurizio Patriciello, il prete che, nell’andar degli anni, è diventato l’uomo-simbolo della protesta e della ribellione dei cittadini della Terra dei Fuochi, risponde così all’ok nel Consiglio dei Ministri: «Ben venga la repressione, ma ora serve la mappatura delle terre inquinate. Ora servono interventi a monte – continua don Patriciello – e leggi in grado di bloccare il fenomeno degli sversamenti abusivi sulle nostre terre di rifiuti provenienti da tutto il territorio italiano».
Soddisfazione anche da parte di Ermete Realacci (Partito Democratico), presidente della Commissione Ambiente alla Camera: «Il cosiddetto decreto Terra dei fuochi approvato oggi in Consiglio dei Ministri è un provvedimento importante, che potrà essere ulteriormente migliorato nel suo passaggio alla Camera. Questo provvedimento permetterà di affrontare meglio l’emergenza bonifiche, di alzare l’asticella della legalità e di rafforzare l’azione di contrasto alle ecomafie e ai clan che si sono arricchiti con lo smaltimento illegale di rifiuti. Come denunciato dal dossier Ecomafia di Legambiente, in Campania sono almeno quindici i clan che hanno tratto profitto da questo traffico sporco, praticamente due squadre di calciotto che si contendono il titolo di campioni dell’orrore di cui fanno parte: gli Alfieri, i Belforte, Bidognetti, Birra-Iacopino, i Casalesi, i Crimaldi, i Fabbrocino e i Galasso, e ancora i La Torre, i Mallardo, i Marfella, i Mazzacane, Moccia-Maione, i Nuvoletta e gli Schiavone» conclude Realacci.
Il premier Enrico Letta commenta a Palazzo Chigi l’approvazione del decreto: «Oggi per la prima volta le istituzioni nazionali affrontano l’emergenza Terra dei Fuochi. Il provvedimento va in Parlamento, ma è già norma da oggi. Si tratta di una risposta senza precedenti, forte, netta per recuperare il tempo perduto»
«Dopo 20 anni di omertà e silenzi, un Ministro dell’Ambiente che agisce. Finalmente si fa qualcosa per la Terra dei Fuochi». Risponde con un altro tweet il regista Gabriele Muccino, il quale ha scritto al Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, dopo il via libera del consiglio dei ministri al decreto che prevede un piano d’azione per l’emergenza rifiuti in Campania. Già nell’ottobre scorso Muccino aveva lanciato su Facebook un appello per la bonifica dell’area tra Caserta e Napoli. Orlando gli ha risposto ringraziandolo e aggiungendo: «È stato da subito il mio primo impegno appena nominato ministro».
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