Roma, 27 dicembre – Un nuovo ospedale, il primo in Europa ad essere collegato direttamente con l’alta velocità e con un campus per ospitare centinaia di studenti fuori sede. Da settimane ormai i vertici della Regione Lazio, di Trenitalia e dell’università La Sapienza, del Campidoglio e dello stesso nosocomio, stanno lavorando al progetto che vedrà la realizzazione del nuovo Policlinico Umberto I all’interno dell’area della Stazione Tiburtina. Il progetto nasce in realtà negòi anni ’90 e riguarda la pianificazione urbanistica del Sistema direzionale orientale (Sdo) tra Pietralata, Tiburtino, Casilino e Centocelle. Complessivamente l’area interessata abbraccia circa 800 ettari: le Ferrovie dello Stato sono pronte a mettere a disposizione a costo zero un terreno sufficientemente grande, sul quale costruire un polo sanitario. Il costo totale? 250milioni di euro che verrebbero finanziati, se il progetto, già inserito nel protocollo d’intesa firmato l’11 dicembre tra il governatore, Nicola Zingaretti, e il rettore Luigi Frati, in parte dal tesoretto mai speso per la ristrutturazione della vecchia struttura del Policlinico (140milioni) messa a disposizione dal governo D’Alema. La parte restante (circa 100milioni) verrebbe finanziata invece dalla Regione. La realizzazione di un nuovo Umberto I significherebbe non solo una nuova struttura funzionale, moderna efficiente e tecnologicamente avanzata, ma anche un taglio con il passato che ha visto il Policlinico al centro di numerose inchieste e scandali derivanti dagli sprechi, dalle inefficienze e dalla malasanità.