Roma, 12 dicembre- Stamattina alla Sapienza, nell’aula magna del rettorato era indetto un convegno riguardante green economy ed energie alternative, tante le alte cariche dello stato attese. Fin dalle nove si aspettava l’arrivo di Napolitano e Letta ( che hanno dato forfè all’ultimo minuto) presidenti di Camera e Senato, il ministro dell’agricoltura, confindustria. Gli studenti fin da ieri hanno lanciato una campagna di contestazione a proposito, perchè accusano le istituzioni di usare la Sapienza come passerella, invece di investire su istruzione e ricerca. Intorno alle dieci un corteo di 200 persone si è mosso per le vie della città universitaria dietro allo striscione ” fuori i baroni e l’austerity dall’università“. Dopo il lancio di alcuni fumogeni e petardi il serpentone si è diretto al rettorato, superando le transenne, e lo ha sanzionato con scritte e lanci di uova. Inspiegabilmente da piazzale Aldo Moro è arrivato di corsa un reparto celere, con la camionetta in carosello, che ha caricato alle spalle i ragazzi, con violenza e senza riguardo. Una studentessa è stata ricoverata al policlinico con la testa spaccata e due ragazzi sono stati fermati. Alla violenza spropositata delle forze dell’ordine i ragazzi hanno reagito con un lancio di fumogeni e petardi, svegliando nuovamente la celere che ha effettuato una seconda carica allo striscione della prima fila, colpendo studenti e studentesse, molti i contusi.
I ragazzi si sono riuniti in corteo attraversando tutta la città universitaria per comunicare l’accaduto alle altre facoltà, le fila della protesta si sono ingrossate velocemente portando il gruppo a centinaia di persone. Intorno a mezzogiorno si è trovato un accordo con la Digos che ha liberato i due fermati e l’università si è riunita in assemblea di fronte alla facoltà di fisica, a pochi passi dal rettorato ( ancora presidiato da quattro camionette e un centinaio di agenti in assetto antisommossa. «Quello che è inaccettabile e scandaloso- dichiarano gli studenti- sono le cariche della celere all’interno dell’università, che storicamente si è guadagnata la sicurezza al suo interno e l’anti sommossa fuori.- e rincarano la dose- Da denunciare è il fatto che il rettore Frati ha permesso l’ingresso degli agenti e la carica gratuita e violenta agli studenti, che tutti i giorni vivono e fanno vivere questo posto ». Gli studenti precisano che decideranno come agire nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, il loro primo obiettivo sono le dimissioni di Frati, che non viene più considerato degno e all’altezza del ruolo di responsabilità che ricopre.