Roma, 27 febbraio- Dignità e diritti per gli stranieri, diritto all’abitare e al posto alloggio, libertà di manifestare e di movimento. Queste e molte altre le motivazioni che questo pomeriggio hanno portato di nuovo in piazza i movimenti per la casa, gli studenti e i migranti. Dietro allo striscione Roma non si vende, il corteo è partito alle 16 dalla Piramide occupata diretto in Campidoglio, dove da oggi abita un sostenitore in più ( come hanno scherzato i manifestanti). Dopo il fermo del Salva Roma e le parole di Marino sul blocco della città con i forconi è stata tanta l’ironia del corteo, che si è detto felicissimo che finalmente il sindaco è d’accordo con i suoi cittadini. A guidare il corteo sono i movimenti per la casa che hanno dichiarato di voler rompere il silenzio sulla disastrosa situazione abitativa della Capitale, tanta anche la solidarietà verso i manifestanti incriminati per il corteo dello scorso 31 ottobre. « Siamo qui per affermare la legittimità dei nostri percorsi di lotta, impedire qualsiasi ipotesi di un’ulteriore privatizzazione, chiedere l’applicazione immediata della delibera regionale sull’emergenza abitativa approvata 2 mesi fa. Esigiamo il blocco degli sfratti e degli sgomberi. Vogliamo anche respingere con forza ogni forma di criminalizzazione dei movimenti per la casa, per questo pretendiamo l’immediata revoca delle misure cautelari che stanno limitando la libertà di 17 nostri compagni ». Il corteo procede senza problemi, nonostante l’ingente schieramento di forze dell’ordine in tenuta antisommossa, solo tre petardi sono stati lanciati in viale Aventino, annunciando al sindaco l’arrivo del corteo.